OROLOGIO ASTRARIO PIAZZA DELLA LOGGIA – BRESCIA

Orologio Astrario di Piazza della Loggia - Brescia

Nel 2007, la Sezione F.A.I. di Brescia ha favorito la stipula di una convenzione fra il Comune di Brescia proprietario dell’orologio Astrario di piazza della Loggia ed ARASS per la conduzione e la manutenzione ordinaria e straordinaria del complesso dell’orologio Astrario di piazza della Loggia. Al momento della stipula, l’orologio era fermo da mesi; condizione che ha richiesto una importante serie di interventi di restauro che hanno portato un importante miglioramento delle condizioni e del funzionamento.

L’orologio astrario di piazza della Loggia è certamente un patrimonio della nostra cultura storico scientifica e un valido esempio della tecnologia del suo tempo di costruzione. L’impostazione del suo quadrante è ancora basata sulle conoscenze del cosmo dettate dalle teorie dell’astronomo Tolomeo; la Terra posta al centro dell’Universo. Per la maggior parte degli astronomi e filosofi greci, la Terra era una sfera sospesa e ferma nel centro geometrico di una sfera molto più grande e rotante, che portava le stelle.

Nel suo periodo di costruzione l’astrologia viveva il suo momento di massimo fulgore: il significato etimologico della parola astrologia è “discorso sugli astri”. La sua essenza si basa sulla convinzione che come gli astri influiscono sulla natura, allo stesso modo influiscono sull’uomo, sulla sua volontà, sulle sue passioni, nel bene e nel male.

La funzione base dei quadranti degli orologi astronomici del cinquecento, è infatti quella di evidenziare le condizioni astronomiche relative alla posizione e agli angoli fra il Sole e la Luna con vertice la Terra inserite nel contesto zodiacale, adatte quindi a una “lettura” astrologica.

I quadranti dei grandi orologi di questo tipo davano per la prima volta la possibilità di osservare i moti del Sole e della Luna scorrere mirabilmente lungo la fascia dello zodiaco al cui centro era posta la terra quale punto focale dell’universo. Possiamo immaginare la meraviglia suscitata dalla loro bellezza e dalla possibilità di apprezzare i moti della Luna e del Sole nei vari “aspetti” ritenuti di maggiore influenza astrologica.

Quadrante dell'Orologio Astrario di Piazza della Loggia - Brescia

Osservando questi grandi orologi, alcuni assegnano loro doti di straordinaria precisione e in buona sostanza è così. Anche noi che li curiamo raffrontiamo le loro indicazioni a dati astronomici che tengono conto di molti fattori. In realtà non è pensabile che macchine di queste dimensioni e tipologia, possano dare indicazioni perfettamente in linea con i dati astronomici che rappresentano. I dati di riferimento hanno frazioni decimali difficili da riprodurre con le ruote dentate, inoltre bisogna considerare il materiale con cui sono costruite e le loro dimensioni. Le componenti sono in ferro, materiale sensibile alle variazioni di temperatura, e di conseguenza soggette a sollecitazioni fisiche variabili. È normale che tutto questo evidenzi delle differenze di indicazione rispetto ai dati di riferimento che non sono però imputabili a scarsa bontà costruttiva.

I costruttori hanno trovato con i loro calcoli le ruote per i periodi vicini ai valori astronomici, e sono stati bravi. Il loro lavoro è apprezzabile ancora oggi essendo che dopo centinaia di anni, nonostante l’esposizione alle intemperie, all’usura e ai danni che purtroppo a volte l’uomo inesperto ha saputo fare, essi continuano fedelmente a funzionare.

Per conoscere nel profondo queste macchine è necessario viverle. Chi possiede le giuste sensibilità e autentica passione, entra in un rapporto di vera confidenza con loro, quasi un’armonia empatica con la macchina stessa che gli “dice” qualcosa per ogni suo piccolo rumore o un silenzio non atteso, riuscendo anche con questo ad interpretare ciò che è necessario alla loro cura in rapporto alle precise leggi della fisica che attendono al loro funzionamento.

L’impegno di chi cura questi grandi orologi è certamente mirato a fare in modo che continuino a funzionare nel migliore dei modi per tanto tempo ancora. Anche se per controllare la loro marcia ci basiamo sui dati astronomici, essi continuano fedelmente a indicare dati in linea con quanto calcolato dai costruttori e riescono a farlo bene se siamo in grado di curarli e regolarli adeguatamente, come certamente i costruttori volevano avvenisse dalla loro costruzione.

Storia

Dal primo periodo della presenza veneta in città (1427), fino al 1610 circa, l’assetto urbano di Brescia subì importanti modificazioni. All’interno di questi interventi ebbe origine il primo progetto di realizzazione di un orologio meccanico pubblico. Varie fonti sono pressoché concordi nel far seguire alla data di fondazione di piazza della Loggia, 1443, la proposta di costruzione di un orologio e sembra infatti risalire al 1447 una prima realizzazione di un orologio meccanico nella piazza. L’orologio e il quadrante astronomico di piazza della Loggia con i suoi attuali aspetti decorativi sono pertanto successivi ad un primo impianto quattrocentesco.

Intorno al 1540, a conclusione dei lavori di sistemazione del lato orientale della piazza, il Consiglio generale della città decise di far costruire un “novum horologium” per la “platea magna” con una provvisione del 1543. Infatti il Consiglio generale dispose; …faciendi transferre et de novo construere condignum horologium a mane plateae magnae in loco congruo iuncta ordinem praedictae fabricae…

Dobbiamo molto alla passione storica di un sacerdote, don Baldassarre Zamboni (1723–1797), se oggi abbiamo notizie attendibili sulle origini dell’orologio di piazza della Loggia. Egli è stato arciprete a Calvisano e bibliotecario presso famiglie facoltose di Venezia e Mantova. Fra le sue pubblicazioni troviamo: “Memorie intorno alle pubbliche fabbriche più insigni di Brescia” edito a Brescia nel 1778. Queste note sono tratte dalla sua pubblicazione ed in particolare dalle “Memorie relative a piazza della Loggia”, dalle note e riferimenti compilati dallo stesso Zamboni.

La precisa ricerca effettuata da don Zamboni, ci dice che gli incaricati dal Consiglio decisero di affidare il compito della realizzazione delle parti meccaniche a “Paolo Gennari da Rezzato” e l’opera venne ultimata nel dicembre 1546. L’anno successivo, 1547, il Consiglio generale attribuì all’artista Giovanni Jacopo Lamberti il compito di dipingere il quadrante e il timpano soprastante; … pingere et facere omnia ornamenta horologii novi […] platea magna in forma laudabili …

Le autorità specificarono anche i tipi di colore che il pittore avrebbe dovuto usare: oro zecchino e azzurro pannonico; “Quod aurum ponendum in suprascriptis ornamentis debeat esse aurum […] ducati veneti azurum vero debeat atiam et azurum pannonicum”.

La campana in bronzo soprastante la torretta dell’orologio e gli automi per le battute del segnale acustico (alti circa due metri) sono stati realizzati nel 1581, come risulta dall’iscrizione sulla stessa campana. Il sistema di misura del tempo in uso nel periodo della sua costruzione, “Italico o all’italiana”, ha lasciato una ben definita impronta sui due quadranti.

Il sistema all’Italiana, considerava il tramonto del Sole, l’ora 24, termine del giorno corrente e inizio del giorno nuovo. Esso è stato per eccellenza il sistema di misura del tempo della civiltà contadina.

I quadranti degli orologi meccanici ad ora all’Italiana, hanno la circonferenza divisa in 24 ore, collocando l’ora XXIV sul lato destro nel punto attualmente occupato negli orologi dalle ore III. In tal modo, l’osservatore vedeva la lancia delle ore, (una sola), che normalmente reca la faccia radiata del Sole, indicare il corso apparente del Sole: il semi-arco superiore corrispondeva al giorno, quello inferiore alla notte. In quell’ottica, quando la lancetta si trovava in orizzontale sul lato destro, si aveva l’istante del tramonto del Sole.

Ecco dunque, che quando l’orologio segnava le ore XXIII, la lancetta formava lo stesso angolo che aveva il Sole rispetto all’orizzonte.

Per un lungo periodo l’orologio di piazza della Loggia ha avuto un forte legame con il vicino Convento di San Giuseppe, dove è presente una importante meridiana a camera oscura che ha svolto per diverso tempo la funzione di regolatore del tempo per la città di Brescia.

In una delle sale del monastero si trova un foro posto in alto e opportunamente calibrato in rapporto all’altezza dal pavimento che lascia entrare un raggio di luce che genera al suolo l’immagine del Sole. Nell’istante in cui la macchia di luce incrocia e viene tagliata in due sulla linea meridiana calcolata e realizzata sul pavimento, si rileva il passaggio del Sole al meridiano locale, il mezzogiorno vero. Tale istante era annunciato per mezzo di una campanella posta nei pressi della Meridiana e utilizzato dal temperatore per regolare l’orologio.

L’orologio di piazza Loggia ha il pregio di avere mantenuto invariato il proprio quadrante. Un particolare poco evidenziato ma di grande valore storico lo lega alla riforma Gregoriana del calendario. Sul datario posto sulla corona dello Zodiaco, l’ingresso del Sole in Ariete, Equinozio di Primavera, è posto in corrispondenza dell’11 marzo, non del 21. Rispetto al calendario Gregoriano ora in uso, è indietro 10 giorni. Questo particolare dimostra che il quadrante è stato costruito basandosi sul calendario Giuliano in vigore al momento di costruzione quindi prima dell’introduzione della Riforma Gregoriana voluta da Gregorio XIII nel 1582.

Questa importante riforma introdusse la regola per il corretto inserimento del giorno aggiuntivo negli anni bisestili e tolse 10 giorni dal calendario per riportarlo in fase con il Sole. È bene che nel tempo il quadrante non sia stato modificato consentendoci così di apprezzare ancora oggi questo importante aspetto storico.

All’interno della sezione “Approfondimenti” è presente l’opuscolo descrittivo delle sezioni Astrario, Tempo e Suoneria e delle funzioni del quadrante.

Quadrante orologio astrario Piazza della Loggia Brescia
Dettaglio orologio astrario Piazza della Loggia Brescia

Interventi di Restauro

Oltre alla conduzione e manutenzione ordinaria, l’ A.R.A.S.S. – Brera, ha effettuato una importante serie di interventi di restauro al complesso dell’orologio di piazza Loggia, che hanno portato un deciso miglioramento e una migliore conservazione nel tempo.

Sezione Suoneria

Boccole, perni di rotazione, fori ovalizzati dall’usura rifatti, integrati con riporto di materiale e rettificati; cunei di fermo mancanti e ricostruiti; eliminazione di giochi in alcuni elementi che ne pregiudicavano il funzionamento; correzione e rettifica del perno di guida della ruota partitora che regola ora dopo ora il numero di colpi degli automi sulla campana, che si presentava leggermente piegato verso il basso; il posizionamento corretto di una ruota fuori fase che causava delle difficoltà di funzionamento del catenaccio di blocco della medesima ruota partitora.

Dettaglio restauro astrario piazza della Loggia Brescia

Questi interventi hanno consentito di eliminare i pesi aggiunti, in modo empirico e provvisorio al peso motore del “treno” della suoneria e così pure a quello del tempo, con sicuro vantaggio per l’insieme.

È stato, inoltre, aggiunto un dispositivo di sicurezza che blocca, in caso di guasti imprevisti i rotismi e il consenso della suoneria, impedendo il persistere irregolare dell’azione degli automi e salvaguardando da possibili danneggiamenti la componente storica del complesso dedicato al moto degli automi.

Dettaglio restauro astrario piazza della Loggia Brescia

Intervento sul quadrante di via Beccaria.

Il foro di calettatura dell’ingranaggio dell’asse porta lancia presentava un rilevante gioco assiale che comportava anomalie nella rotazione. Per migliorare l’insieme è stata aggiunta una piastrina di appoggio per dare maggior stabilità all’albero e si è sostituito la spina logora. Inoltre è stato messo in opera un dispositivo di bilanciamento, con contrappeso regolabile, calettato direttamente sull’albero di trasmissione in modo totalmente reversibile. Questo ha migliorato sensibilmente la situazione e la ruota dentata che porta il movimento alla lancia, ha acquisito la giusta stabilità dinamica.

Dettaglio restauro astrario piazza della Loggia Brescia
Dettaglio restauro astrario piazza della Loggia Brescia

Intervento sulla sezione Astrario

La sezione astrario è il complesso dei rotismi che danno vita al movimento dei dischi dei cieli nel quadrante visibile dalla piazza. L’asse del sistema, imperniato su una grossa trave di sostegno, per effetto della rotazione secolare aveva subito un abbassamento in avanti coinvolgendo l’intero sistema perdendo la verticalità dei dischi dei cieli del quadrante.

Questo aveva creato la condizione di un anomalo indurimento nella rotazione degli assi concentrici dell’insieme ed in particolare dell’asse della ruota che comanda il moto del cielo della Luna, oltre ad un incremento degli attriti che richiedevano una maggiore energia per mantenere l’insieme in rotazione, tale condizione di funzionamento aumentava il logorio generale.

È stato progettato e posizionato un supporto che mediante rulli regolabili agisce su un grande disco ancorato a mezzo di staffe alla gabbia delle stelle fisse, scaricando su questi il peso dell’insieme della grande struttura metallica contenente il complesso delle ruote dentate e quello dei dischi del quadrante- Con questo l’insieme ha acquisito la giusta verticalità, riducendo il compito dell’asse centrale alla sola funzione di centraggio ottenendo una riduzione sensibile delle frizioni.

Dettaglio restauro astrario piazza della Loggia Brescia

Si è reso necessario il restauro di una delle leva di consenso della suoneria causa le rottura della stessa.

Dettaglio restauro astrario piazza della Loggia Brescia

Egualmente si è resa necessaria le riparazione della ruota partitora causa il distacco di due denti.

Dettaglio restauro astrario piazza della Loggia Brescia